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Il Movimento

    Recentemente, osservando la evoluzione degli eventi che hanno coinvolto tutta l’umanità, ho riscontrato, come fosse una illuminazione, un denominatore comune che regola lo stato di benessere o malessere dell’uomo: il movimento. L’analisi inizia con la osservazione del cosmo dove è inserita la Terra la quale si muove in un equilibrio cosmico che tutto tiene attraverso due movimenti che sono la rotazione sul proprio asse e intorno al sole (rivoluzione) e senza i quali non avremo quell’armonia che si chiama natura dove la vita è resa possibile. La stessa crosta terrestre si è formata grazie a movimenti molto lenti come la emersione

di terre e scomparsa di altre avvenute in milioni di anni e altre avvenute repentinamente e che hanno contribuito alla creazione di un habitat consono alla vita e che continua ad evolvere in un incessante, seppur talvolta impercettibile, movimento. La eruzione di un vulcano, anche se distruttiva inizialmente, fa posto ad un terreno col tempo molto florido e fertile. L’acqua può avere un movimento pure distruttivo o meno ma grazie a questo mantiene la sua purezza che la rende bevibile, sostenere il mondo vegetale e ospitare il mondo animale acquatico in un ciclo vitale continuo basato sempre sul suo scorrere (movimento). L’acqua stagnante porta invece a putrefazione e malattia e sofferenze per molte specie viventi. Così pure per l’aria che mossa dal vento, pulisce, detossifica, diluisce le impurità che la terra pure produce in un equilibrio straordinario e preciso. Anche nel corpo umano troviamo lo stesso principio del movimento come fonte di salute. Pensiamo al sangue che scorre, l’urina che drena i prodotti di scarto del metabolismo, la bile che contribuisce alla digestione degli alimenti, la linfa, l’aria attraverso il respiro. Quando anche solo uno di questi componenti si blocca ovvero non scorre, la malattia compare.

   Durante i lockdown pandemici, il divieto di movimento causò grandi sofferenze del corpo con aumento del peso corporeo e le sue conseguenze cardiocircolatorie. Ma l’assenza di mobilità porta anche ad una sofferenza psicologica, interiore per mancanza di uno scambio sociale di cui si ha bisogno qualunque sia la sua natura, in accordo o disaccordo, per amarsi o odiarsi, per creare o per distruggere. Il blocco dell’incontro nelle scuole durante il periodo pandemico, sostituito dalla cosiddetta DAD, ha generato una grande sofferenza negli adolescenti e nei più giovani, come documentato dallo straordinario aumento dei trattamenti psicoterapeutici richiesti. Ma danni ancor più gravi sono stati causati, nel corso degli anni e con carattere sempre più ingravescente, dalla diffusione dei telefoni cellulari nella versione ancor più pericolosa degli smartphone dove le persone oltre a non incontrarsi, non parlano più tra di loro rinunciando a quegli stimoli visivi, uditivi, sensoriali in genere che sono parte fondamentale dell’interagire, sostituendo il tutto con uno scritto breve, sintetizzato da uno stravolgimento della lingua parlata fatto di acronimi incomprensibili svuotando il linguaggio dell’armonia e sensazioni che le parole portano con sé. La incombente Intelligenza Artificiale, con la possibilità di creare anche un corpo finto che sembra vero, darà il colpo finale alla soppressione del contatto umano creandone uno del tutto illusorio. Tutto questo è espressione del non movimento ovvero della predilezione della staticità che porta ad un imbarbarimento della comunità diventando una entità asettica e priva di emozioni.

     Anche la sfera economica non si sottrae al principio del movimento. L’assenza della moneta corrente, non a caso è tradizionalmente così definita, porta all’uso della moneta virtuale (carta di credito, Bancomat etc.) che consente pagamenti a distanza inducendo quindi al non muoversi da casa grazie anche allo spaventoso sviluppo del commercio online che ha quasi completamente sostituito quello di strada. La conseguenza è la inevitabile chiusura di molte attività commerciali con conseguente povertà per molti e ricchezza per pochissimi. Ma oltre a questo va considerato il danno dovuto alla desocializzazione conseguente all’abolizione dell’incontro tra le persone che nel negozietto di frutta e verdura di fiducia potevano incontrare altre persone, dialogare con esse, scambiare opinioni, pareri su eventi quotidiani, condividere emozioni. In una parola vivere !!! Tutto questo al netto della vera e propria frode delle commissioni bancarie a percentuale che appaiono giustificate solo come una tangente. Una parola meritano le tasse che, per come vengono concepite e applicate in Italia, rappresentano il più fulgido esempio del blocco del movimento e le sue nefaste conseguenze. Infatti il danaro che affluisce nelle casse dello Stato è come se entrasse in un imbuto che restringe la sua circolazione traducendosi in una limitazione sempre più marcata dei servizi giustificata da misere e fuorvianti motivazioni avvallate da pseudo economisti di turno pronti a certificarne pubblicamente la correttezza e congruità. La realtà storica è che la circolazione del danaro (movimento) produce ricchezza e benessere come avvenne in anni difficili del tardo dopoguerra della fine degli anni ’50, ‘60 e parte degli anni ’70 dove con uno Stato fiscalmente e burocraticamente meno invadente e con una evasione fiscale molto più espansa di quella di oggi, l’Italia era un paese attraente, vitale florido, esuberante con gli Italiani pieni di entusiasmo e iniziative. Una Italia dove l’impiegato con moglie casalinga e quattro figli comprava la casa, l’auto, la villetta al mare e mandava i figli all’università. Il panorama di oggi appare ben diverso ed è sotto gli occhi di tutti: limitazioni economiche, della libertà di circolazione delle persone, e perfino di espressione e tutto per perseguire il principio di un benessere collettivo che pochi stolti riescono a vedere e che ha un unico obiettivo: il controllo sociale.

    Le ultime generazioni non conoscono l’Italia di quegli anni per cui non potranno fare un confronto che invece le generazioni precedenti hanno bene in mente. Dovere di questi ultimi è di manifestare a tutti i livelli e in tutti i modi questa realtà storica che nessuno esprime stimolando una disamina più critica tra i più giovani dei tempi che stiamo vivendo evitando di farsi chiudere nella gabbia di una vita mediocre non meritevole di essere vissuta.

Carlo Coiana

Presidente Unione Medici Chirurghi e Odontoiatri

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